Itinerario a Perugia: percorso Porta Sole


Il rione di Porta Sole e la sua porta rimangono delle attrazioni di sicuro interesse storico, artistico e culturale. La Porta Sole costituiva il punto più alto di Perugia, e conserva un posto di riguardo nella letteratura italiana: il sommo poeta Dante Alighieri la citò diverse volte nel Paradiso della Divina Commedia. 

Il percorso che segue è pensato per coloro i quali possiedono una mezza giornata da dedicare interamente alla scoperta del rione di Porta Sole e di parte di quello di Monteluce: essendo un percorso abbastanza lungo, si raccomandano delle calzature comode da passeggiata. 

Il percorso inizia in piazza Matteotti, a due passi dal centralissimo Corso Vannucci. Dalla piazza si imbocca via Volte della Pace, una delle vie più belle e particolari di tutta la città: la strada segue e ricalca il percorso delle mure etrusche, procedendo in senso curvilineo, in una sorta di rincorsa affascinante al passato. Le volte a crociera separano la terra dal cielo, donando alla via un sapore davvero caratteristico. 
Da qui si giunge a piazza Piccinino, dove si possono scorgere i segni di ciò che resta di una antica torre medievale: è facile individuare i resti da una lapide datata 1639, le cui scritte ricordano ai passanti che la proprietà apparteneva alla nobile famiglia degli Oddi. Si ritorna quindi in piazza Danti, descrivendo così un piccolo percorso circolare. La piazza nel Medioevo veniva occupata da un grande e colorato mercato, e questa consuetudine di ripete ancora oggi: ogni martedì e sabato viene allestito un mercatino delle terrecotte. 

Via delle Prome sotto la neve
A fianco allo storico teatro "Turreno", inizia via del Sole che conduce fino a piazza Michelotti, conosciuta un tempo come Monte del Sole. Il perché è facile da capire, una volta raggiunta la piazza: questa è la zona più alta dell'acropoli perugina, e proprio qui, in tempi precristiani, sorgevano i templi sacri. Successivamente, alla fine del 1300, sorse qui la fortezza di Monmaggiore, a sua volta distrutta a favore delle architetture cinquecentesche e seicentesche che sono rimaste sino ad oggi. 

Parallela a via del Sole corre via delle Prome, una suggestiva via costituita da una scalinata stupenda, costituita da tre rampe, di cui una adagiata alle mura etrusche. In cima alla scalinata si può ammirare uno spettacolare panorama di Borgo Sant'Angelo e Borgo Sant'Antonio. Discendendo le scale, invece, si ritorna a via Scoscesa e a via Bartolo, che sbuca poi in piazza Fortebraccio, dove si trova l'arco Etrusco e l'Università degli Stranieri

Rimanendo in piazza Michelotti, si continua la salita lungo via dell'Aquila, arrivando nel punto più alto di tutta Perugia, a 493 metri sul livello del mare. Da qui è possibile scorgere un altro spicchio di belvedere cittadino, che in giornate molto limpide e al tramonto aggiungono un tocco di magia al panorama da cartolina. 
La via, piuttosto stretta e poco illuminata, scende verso piazzetta San Severo, chiamata spesso anche piazzetta Raffaello. Il suo secondo nome è un tributo alla cappella del 1400 che si affaccia nella piazza, in cui viene custodito l'unico affresco di Raffaello presente a Perugia. Si tratta di un'opera che rappresenta la Trinità, datata 1505; il genio di Urbino lo lasciò incompiuto, e fu un altro grande artista, il Perugino, a terminarlo. 

Il percorso prosegue poi lungo la caratteristica via della Viola, strada piuttosto piccola ma molto popolata e trafficata, e poi per via della Torricella, che si affaccia sull’attuale largo di Porta Pesa, dove tempo fa sorgeva una porta omonima. Il nome di questa porta deriva dal fatto che in questo luogo di passaggio venivano pesati i carri; nato come una continuazione del rione di Porta Sole, il borgo di Porta Pesa si snoda verso est, lasciando poi spazio al quartiere Monteluce, più moderno anche dal punto di vista architettonico.

Cappella Vitalucci, particolare del cimitero monumentale
Lasciando Largo di Porta Pesa di entra quindi alla zona di Monteluce: proseguendo per via Brunacci si arriva alla chiesa in stile romanico-gotico di Santa Maria di Monteluce. La particolarità della chiesa era quella di essere praticamente annessa ad un convento del 13° secolo, diventato l'ospedale di Perugia alla fine degli anni Venti del secolo scorso. All'interno della chiesa, ancora visitabile, si trovano importanti affreschi di scuola umbra e senese risalenti al 1300.    
Per coloro che hanno ancora voglia di camminare - ma è possibile proseguire anche con l'auto - è possibile tornare indietro lungo via Brunacci e imboccare via Enrico dal Pozzo, l'antica via etrusca prima e romana poi che andava verso il Tevere. Superato San Bevignate, arriverete più avanti al cimitero monumentale cittadino, inaugurato nel 1849. L'entrata è stata progettata dall'architetto Alessandro Arienti; all'interno del cimitero sorgono cappelle e monumenti funebri davvero mirabili, appartenenti alle famiglie più famose e importanti di Perugia. 

Photo credit by Alex Barrow, maresogno67 e Perugia-City