Università di Perugia: una riflessione

Da quest'anno i finanziamenti alle Università italiane sono basati su un indice di merito, stabilito dal ministero per far sì che vengano premiate quelle università che riescono a trarre frutti dalla ricerca e a far trovare lavoro ai propri studenti. L'Università di Perugia è risultata in questa speciale classifica al di sotto della media, e ciò ha comportato una diminuzione dei fondi erogati per la stagione accademica 2009/2010 all'Ateneo perugino, in misura dello 0,56%. Contemporaneamente, in previsione dei tagli che si sapeva sarebbero comunque stati operati nei confronti dell'Università, i vertici di Palazzo Murena hanno comunicato la nuova suddivisione in fasce di reddito per la determinazione delle tasse universitarie, con un aumento medio di circa 200 € per le gli studenti rispetto a due anni prima. Perugia city ha seguito nell'anno appena passato sia le decisioni prese relativamente ad un nuovo sistema di tassazione, che è stato ritenuto evidentemente non adeguato visti recenti cambiamenti, che le proteste degli studenti, i quali hanno deciso di far sentire la propria voce contro i tagli decisi dal governo già in occasione della finanziaria 2008. Ci sentiamo quindi in grado di fare qualche valutazione sul tema. Innanzitutto dicendo che qualsiasi classifica basata sul merito è da considerarsi in linea etica una via da seguire. Sia il sindaco di Perugia Boccali, che la presidente della Regione Lorenzetti hanno alzato la loro voce per far sentire il dissenso delle istituzioni nei confronti della classifica del Ministero, che ha penalizzato l'ateneo perugino a confronto ad esempio di quello ben meno rinomato di Trento. In particolare il Sindaco di Perugia si è soffermato in una critica sul merito della classifica, a suo dire troppo sbilanciata nei confronti delle università che hanno sede in territori caratterizzati da un basso tasso di disoccupazione. Ma un'Università Statale, oltre che un laboratorio di cultura, è anche la più alta formazione che viene garantita in un Paese per far sì che tramite l'educazione tutti si possano emancipare da condizioni sociali meno abbienti, qualora meritevoli. A 3 anni dalla laurea uno studente deve aver trovato lavoro, e se in questo parametro l'Università di Perugia non riesce a superare l'80% c'è evidentemente qualcosa che non va nell'intero sistema. Detto questo, i tagli adottati sono stati fatti pagare alla fine agli studenti, che arrivano a Perugia a pagare anche 1700 euro di tasse, esclusi i costi per i libri. Inoltre, a differenza ad esempio di quanto avviene in alcune univeristà, tra tutte quella di Padova, l'Università di Perugia non prevede detassazioni per gli studenti più bravi, quelli che hanno concluso la scuola superiore con lode, e per i quali le Università di mezza Italia fanno invece a gara. E per quel che riguarda la ricerca leggiamo notizie ben poco incoraggianti. All'estero, per ciascun ricercatore garantisce un professore, il quale è però costretto a mettere in gioco la propria reputazione nei confronti della comunità accademica, noché la propria cattedra, nel caso che il suo progetto di ricerca non porti ai risultati sperati. Uno dei metodi scientifici che misurano la qualità della ricerca è quello dell'impatto delle pubblicazioni scientifiche nelle riviste specializzate. Tentiamo quindi di capire come si sta muovendo l'Università degli Studi di Perugia su questo fronte. Non sarà un calcolo proprio scientifico, ma il motore di ricerca di Google per le pubblicazioni scientifiche, elenca solo 4.250 citazioni dal 2008 ad oggi per l'Università di Perugia, a fronte delle 6140 di Trento, delle 8150 di Siena, 11.900 di Padova, 15.800 di Pisa, 16.400 di Firenze, 17.100 di Bologna... Si tratta di un indicatore che dovrebbe spingere a qualche riflessione. Infine, dopotutto la penalizzazione di quest'anno per l'Università di Perugia è di una misura economica non preoccupante, ma l'analisi di una performance non ritenuta positivamente dal Ministero ci dà una grande opportunità: quella di fare della sana autocritica, per migliorare. Ancora l'Università di Perugia è tra la più scarsamente informatizzate, quest'anno ad esempio è stata sventolata come un gran raggiungimento quello della prenotazione via internet agli esami, quando ormai da anni è già in atto nelle altre Università italiane. Sono ancora troppe le situazioni da svecchiare e dentro l'Università le posizioni conservatrici finiscono ad andare a scapito degli studenti più meritevoli. E le Facoltà di prestigio come Giurisprudenza, Ingegneria, Agraria dovranno darsi da fare ancora di più per mantenere la propria posizione.