Sabato 3 gennaio 2009 è stata inaugurata, presso l'ex-chiesa di Santa Maria della Misericordia in centro storico, la mostra personale di pittura "Volti e luoghi del sacro tra Oriente e Occidente" di Anna Maria Artegiani, che in occasione della pubblicazione del catalogo, edito da Guerra Edizioni, espone un'accurata selezione della propria produzione artistica.
La mostra è a cura dell'estetologo e teorico dell'arte Eugenio Giannì, che durante la presentazione di sabato ha condotto un'accurata analisi delle opere presenti, sottolineandone l'atemporalità, il senso di silenzio e meditazione e la profondità degli sguardi dei volti raffigurati su tela.
Infatti afferma Eugenio Giannì "Nell’arte di Anna Maria Artegiani il tempo sembra essersi fermato. Contemplare l’opera di Artegiani significa prendere coscienza del proprio IO, di quella parte spirituale che non vive di vita propria ma che dipende dall’Altro, da quella potenza che l’ha posto al mondo. E’ un modo per ricongiungersi al Bene universale, di tornare all’armonia e viverla interiormente come singolo individuo.
L’artista non si preoccupa di analizzare dal punto di vista teologico le caratteristiche peculiari delle maggiori Religioni o Tradizioni spirituali, siano occidentali o orientali, ma di trovare il punto di congiunzione, vale a dire (…) lo stato di raccoglimento interiore, che permette l’annullamento di ogni separazione. E’ questo l’aspetto fortemente tratteggiato che assurge a messaggio universale, a luogo di incontro delle diversità. E’ questa la nota che domina l’intero processo visivo. L’artista lo delinea con varie sfaccettature, facendoci attraversare luoghi diversi ma uniformi, con dettagli distinti ma all’unisono, congiunti dalla potenza invisibile che aleggia nell’atmosfera dell’opera".
Sempre in occasione del'linaugurazione della mostra, il pittore Franco Venanti, maestro della Artegiani, ha sottolineato l'importanza del figurativo nell'arte contemporanea e la sua attualità, portando l'esempio di successo di Lucien Freud.
Gli appassionati d'arte non possono che gioire dell'apporto alla cultura locale dato dall'artista, che in una terra spirituale come l'Umbria traccia il proprio percorso di incontro delle religioni. Particolarmente significativa è la citazione negli sfondi nelle tele della Artegiani di alcuni archetipi della pittura sacra come gli affreschi di Giotto o le madonne di scuola senese. Allo stesso tempo si può godere della visita ad uno spazio ritrovato, l'ex Chiesa di Santa Maria della Misericordia che dopo diversi anni di restauro è stata finalmente riconsegnata alla città.
La mostra si potrà visitare, ad ingresso libero, fino al 17 gennaio tutti i giorni dalle10,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19,30, in via Oberdan 54.
La mostra è a cura dell'estetologo e teorico dell'arte Eugenio Giannì, che durante la presentazione di sabato ha condotto un'accurata analisi delle opere presenti, sottolineandone l'atemporalità, il senso di silenzio e meditazione e la profondità degli sguardi dei volti raffigurati su tela.
Infatti afferma Eugenio Giannì "Nell’arte di Anna Maria Artegiani il tempo sembra essersi fermato. Contemplare l’opera di Artegiani significa prendere coscienza del proprio IO, di quella parte spirituale che non vive di vita propria ma che dipende dall’Altro, da quella potenza che l’ha posto al mondo. E’ un modo per ricongiungersi al Bene universale, di tornare all’armonia e viverla interiormente come singolo individuo.
L’artista non si preoccupa di analizzare dal punto di vista teologico le caratteristiche peculiari delle maggiori Religioni o Tradizioni spirituali, siano occidentali o orientali, ma di trovare il punto di congiunzione, vale a dire (…) lo stato di raccoglimento interiore, che permette l’annullamento di ogni separazione. E’ questo l’aspetto fortemente tratteggiato che assurge a messaggio universale, a luogo di incontro delle diversità. E’ questa la nota che domina l’intero processo visivo. L’artista lo delinea con varie sfaccettature, facendoci attraversare luoghi diversi ma uniformi, con dettagli distinti ma all’unisono, congiunti dalla potenza invisibile che aleggia nell’atmosfera dell’opera".
Sempre in occasione del'linaugurazione della mostra, il pittore Franco Venanti, maestro della Artegiani, ha sottolineato l'importanza del figurativo nell'arte contemporanea e la sua attualità, portando l'esempio di successo di Lucien Freud.
Gli appassionati d'arte non possono che gioire dell'apporto alla cultura locale dato dall'artista, che in una terra spirituale come l'Umbria traccia il proprio percorso di incontro delle religioni. Particolarmente significativa è la citazione negli sfondi nelle tele della Artegiani di alcuni archetipi della pittura sacra come gli affreschi di Giotto o le madonne di scuola senese. Allo stesso tempo si può godere della visita ad uno spazio ritrovato, l'ex Chiesa di Santa Maria della Misericordia che dopo diversi anni di restauro è stata finalmente riconsegnata alla città.
La mostra si potrà visitare, ad ingresso libero, fino al 17 gennaio tutti i giorni dalle10,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19,30, in via Oberdan 54.