In visita alla scoperta delle torri di Perugia

Sono quasi tutte scomparse, ma quelle che sono sopravvissute si ergono grandiose sulle strade e sui vicoli di Perugia. Le torri disseminate nei percorsi battuti quotidianamente dai cittadini e dai turisti sono silenziose, e spesso nascoste dall'edilizia del Rinascimento.

In tempi passati, Perugia aveva ricevuto l'epiteto di Turrena, proprio per la quantità elevata di torri. Alcune di queste servivano come postazioni di guardia, mentre altre si sono evolute nel loro uso comune, diventando parti integranti di abitazioni, spesso appartenenti a nobili casate. 


Successivamente, le torri di Perugia furono demolite gradatamente: la colpa è da attribuire ai terremoti - che ne distrussero alcune - e alle guerre interne cittadine. Inoltre, nel 1500 Perugia subì una importante ristrutturazione edilizia a seguito della Guerra del Sale, che portò alla scomparsa di molte torri.


Le torri di Perugia

Torre degli Sciri
Torre degli Sciri - In assoluto la più conosciuta tra le torri ancora presenti a Perugia. Prende il nome dalla famiglia degli Sciri, ed è l'unica torre di controllo sugli isolati gentilizi che è rimasta ancora in piedi. Alta 46 metri e caratterizzata da una forma squadrata, ha subito recentemente una ristrutturazione che ha riportato alle sue antiche tonalità anche il particolare colore della pietra di costruzione. Nel 1680, la torre fu inglobata all'interno del Conservatorio di Terziarie Francescane di Suor Lucia. Per giungere presso la torre basta percorrere via dei Priori, una delle traverse più famose di Corso Vannucci

Cassero di Porta Sant'Angelo - Molti perugini lo chiamano affettuosamente "la torre" per via della sua evidente struttura, ma più che una torre, il Cassero è un vero piccolo forte. Inglobato alle mure etrusche, il Cassero fu eretto nel 1300 come baluardo di controllo e di difesa dei confini settentrionali della città. L'edificio e le mura circostanti sono particolarmente conservate bene, e passeggiare attorno al Cassero vi riporterà indietro nel Medioevo. All'interno del Cassero è stato allestito il Museo delle Porte e delle Mura Urbiche. Salire in cima alla torre, poi, è un esperienza imperdibile, grazie allo splendido panorama che si può godere. 


Palazzo dei Priori

Torre del palazzo dei Priori - Possiamo definire la torre campanara inglobata nel Palazzo dei Priori il simbolo di tutti i campanili e le torri campanarie che svettano un po' ovunque all'interno dello skyline perugino, estremamente variabili in termini di altezza e di stili architettonici. Il Palazzo dei Priori è la sede nel Municipio di Perugia, ed ospita anche la Galleria Nazionale dell'Umbria al terzo piano. Terminato nel 1443, ha visto l'accorpamento dapprima della torre di Benvenuto di Cola (che si trova sopra l'Arco dei Priori) a cavallo tra la fine del 1200 e l'inizio del 1300 e subito dopo quella della torre Campanaria, caratterizzata da un impianto spiccatamente gotico. 


Torre dei Donati - Uno dei pochi edifici che non sono stati distrutti a seguito della costruzione della Rocca Paolina, nel 1540. La Torre dei Donati e la Chiesa di Sant'Ercolano non furono toccate. Solo la parte inferiore della torre è originale, mentre il resto è stato ricostruito e ristrutturato nell'Ottocento. La visuale migliore per ammirare la torre è quella che si vede attraversando Porta delle Mandorle: torre dei Donati vi apparirà proprio davanti. 

Queste quattro principali torri cittadine sono solo la punta di diamante di un universo di torri e torricelle tutte da scoprire, nascoste nei meandri dei viottoli di Perugia e spesso nascoste tra le case. Passeggiando per le viuzze si può andare alla scoperta di diverse case-torri medievali, una ricerca che vi porterà a camminare con il naso all'insù. 
Tra le tante case-torri, ve ne segnaliamo due. La prima - una delle più conservate di Perugia - si trova all'angolo tra via Fratti e via Stella. L'altra è la torre di Madonna Dialdana in via della Gabbia, a pochi passi da piazza IV Novembre.


Immagine di apertura: Torre del Cassero di Sant'Angelo
Foto credit by Cantalamessa, Perugia-City e Michel Guilly