Da Perugia a Bangkok: 11227 km per inseguire un sogno


“Sawasdee krub! Ciao, mi chiamo Andrea e sono di Perugia” È così che mi presento alla prima lezione del Corso Serale di Italiano alla Reale Università di Chulalongkorn, mettendo subito bene in chiaro le mie origini. E quando il Professor Marcello Silvestrini, della meravigliosa Università per Stranieri di Perugia, è venuto in visita a Bangkok, ho provato un brivido di gioia nel sentire il forte accento con cui esaltava le qualità della nostra città. La stessa gioia di quando ho riconosciuto le origini di un turista semplicemente sentendogli dire “…cocchini ‘sti fioli!”.

Sono un Perugino D.O.C., parente di quel famoso Franco Bicini che, nella fierezza della sua “peruginità”, ha esaltato con le sue opere letterarie e teatrali il nostro bel dialetto. Manco dalla mia città natale da circa 15 anni ma non posso fare a meno di tornarci almeno 1 volta all’anno. A Perugia vivono i miei genitori e molte delle persone a me più care; a Perugia sono cresciuto e mi sono formato culturalmente e umanamente. A Perugia credo che un giorno tornerò per restarci.

Vivo a Bangkok da circa 3 anni e in questo lasso di tempo ho avuto modo di conoscere tanta gente, in gran parte tailandese, e ho visitato non solo la capitale di questo splendido paese ma anche una parte dei 514 mila km² che costituiscono la Thailandia. Sono arrivato qui da turista, per venire a trovare una persona appena trasferitasi, e non me ne sono più andato.

Trovare un lavoro e ottenere un permesso di soggiorno non sono imprese del tutto semplici per un italiano. Chi arriva qui con un contratto gode di privilegi non indifferenti (stipendi più elevati, maggior numero di giorni di ferie, spesso alloggio e biglietti aerei pagati dall’azienda) ma chi il lavoro lo cerca da solo e non è madrelingua inglese (perché loro quantomeno un posto in una delle centinaia di scuole di lingua inglese sparse nel territorio lo trovano) deve davvero darsi da fare. Da bravo “etrusco” non mi sono scoraggiato davanti alle avversità e mi sono adeguato alle esigenze di un paese in via di sviluppo che per molti aspetti è più moderno dell’Italia. Ho lavorato fino a 7 giorni alla settimana (la Thailandia è un paese buddista e pertanto la domenica non è un giorno festivo), fino ad oltre 12 ore consecutive prevedendo magari periodi di non lavoro. Ora, oltre a trasmettere ai giovani tailandesi l’amore per la mia terra, scrivo comunicati stampa e articoli di turismo per un'azienda asiatica di prenotazioni alberghiere online. Ho così potuto convertire 3 mie grandi passioni in lavoro: leggere, scrivere e viaggiare.

Andrea nel Tempio delle Tigri a Bangkok
Bangkok è una metropoli in grado di offrire tutto sia ai turisti che a chi la sceglie come fissa dimora. Racchiude il fascino orientale in veste moderna, in cui templi e edifici tradizionali si alternano a grattacieli scintillanti e treni che viaggiano soprelevati fra i palazzi. Lo shopping si può fare praticamente 7 giorni su 7 ad ogni ora del giorno e della notte, in mercati dai prezzi bassissimi o in boutique d’alta moda in centri commerciali ultramoderni. La cultura buddista fortemente radicata rende Bangkok una città con uno dei tassi di criminalità fra i più bassi al mondo (praticamente nullo se paragonato ad altre città delle stesse dimensioni). Multietnica e aperta alle diverse culture, non è difficile restarne affascinati anche se l’impatto iniziale può non essere dei migliori, soprattutto per gli odori forti che si percepiscono in strada e nei taxi e per il sapore estremamente piccante della gran parte dei cibi della raffinata cucina tipica tailandese. Se qualche perugino decidesse di fare una vacanza in Thailandia può contattarmi mediante Perugia city: sarò ben lieto di fornire consigli utili e pratici su come districarsi in questa città che, almeno per il momento, chiamo casa.

Torna la rubrica "Perugini del mondo", con questo bel guest post di Andrea Bicini, nostro concittadino che ci segue dalla Thailandia. Non è venuta voglia anche a voi di andarlo a trovare?