Terry Gilliam si confessa in Umbria per l'Immaginario

Intervenuto in un Teatro Pavone gremito all'inverosimile di studenti e appassionati di cinema Terry Gilliam si è trovato a rilasciare delle dichiarazioni interessanti in una lunga intervista intervallata dalla messa in onda di alcune celebri opere del regista naturalizzato britannico (Tideland, Storytime, The Miracle Of Flight) e dell'ultimo film - di grande successo in Italia - “Parnassus – L’uomo che voleva ingannare il diavolo”.

Incalzato dal pubblico e dall'intervistatore, il regista inglese si è soffermato sulle problematiche connesse alla realizzazione di Parnassus. Non è stato facile arrivare alla realizzazione del film e Gilliam rivela a Perugia un aneddoto interessante: "Un celebre regista proprietario di una grande casa di produzione, dopo aver visto Parnassus, ha detto che forse sarebbe stato un gran film, ma che era troppo sofisticato per il suo pubblico... Per me è stato quasi uno shock poiché penso che tra il pubblico ci sia lo stesso livello di intelligenza ed io provo a fare film per portare questo livello ad uno stadio più alto, per farlo riflettere, per far diventare il pubblico parte di un processo..." Ad un'immediata domanda dell'intervistatore Riccini Ricci, critico salito alla ribalta con il Batik Film Festival, se il misterioso regista produttore fosse Steven Spielberg, Terry Gilliam non conferma, ma nemmeno smentisce, lasciando intendere con classe che il racconto potrebbe riferirsi proprio al regista statunitense. Sempre riferendosi a Parnassus Gilliam si sofferma sulla sua universalità, affermando che è un film intelligibile a più livelli, portando a riprova il fatto che è piaciuto anche a bambini di 8/9 anni.

Altrettanto complessa è stata la gestione della tragedia umana che ha visto durante le riprese la morte del protagonista, l'attore australiano Heath Ledger “un amico fidato, oltre che un talento straordinario”. Terry Gilliam voleva mollare tutto, ma l'intervento della figlia del regista, anche coproduttrice del film, e Nicola Pecorini, direttore della fotografia, hanno convinto il regista a proseguire il progetto e a trovare una soluzione convincente per sostituire l’attore: l’espediente principale è stato lo specchio magico che separa il mondo reale dal mondo dei sogni, nella cui dimensione gli attori Johnny Depp, Colin Farrell e Jude Law hanno sostituito il compianto amico Ledger.

Gilliam fornisce quindi qualche anticipazione sul grande progetto per la realizzazione di un film su Don Chisciotte ambientato ai nostri tempi, The Man Who Killed Don Quixote – L’uomo che uccise Don Chisciotte. “Voglio portare avanti questo progetto proprio perché tutti mi dicono di non farlo”. Gilliam ha da poco riscritto la sceneggiatura del film, che del testo classico di Cervantes riprende solo alcuni elementi, senza essere pedante od eccessivamente legato al testo originario.

Con grande umiltà Gilliam afferma di non aver mai imparato veramente come si fanno i film e confessa che la tecnologia oggi rende i registi più pigri, e che così si finisce nel non sorprendere più lo spettatore. Incalzato quindi sul tema dell'immaginario, il regista conclude “la verità, la realtà sono concetti davvero bizzarri, non so proprio che dire, tra poco prenderò l’aereo per Londra e tornerò alla realtà”. Con l'uscita pubblica a Perugia Gilliam termina un soggiorno con la moglie durato circa un mese nella sua proprietà nel nord dell'Umbria, dove ormai ha stabilito una seconda residenza.

Gilliam è intervenuto in quest'introspettiva sull'autore in un'anteprima alla prima edizione di Immaginario Festival. La rassegna, dedicata all'arte, alla creativita', all'innovazione e alla ricerca, in programma a Perugia dal 3 all'8 dicembre prossimo, strizza l'occhio a cultori del film d'autore e dei fumetti, filosofi, internauti, neofiti e turisti piu' curiosi. La prima edizione e' ispirata ai 70 anni di Batman, ai supereroi e ai miti del presente.