Intervista con l'autrice de "La stanza di Phoebe"

Talvolta capita che a far conoscere un luogo siano solo i fatti, le cronache dei tg, i resoconti dei libri. Ma i luoghi sono fatti di persone, e può capitare che a raccontare una piccola regione come l'Umbria siano piuttosto le parole e gli annedoti svelati da una blogger, come Phoebe.

E' per questo che Perugiacity ha deciso di intervistare Silvia Sedini, autrice perugina de "La stanza di Phoebe", seguitissimo blog al femminile all'interno del quale è possibile leggere tutto quello che c'è nella sua testa: "... vita, amore, arte, libri, immaginazione, musica. Il tutto naturalmente immerso nella confusione più totale. Poco? Qualche volta, pure troppo!!!".

Chi è Phoebe?
Phoebe sono io: svampita, sognatrice, cinica e disincantata. Insomma, un cervello immerso nel casino più totale.


Quando nasce e di cosa parla il tuo blog?

Nasce nel 2003 per vincere la mia paura di far leggere ciò che scrivo. Poi c'ho preso gusto e sono ancora qui.

Ne "La stanza di Phoebe" spesso ti capita di descrivere luoghi, situazioni, locali, palestre della nostra città, tra pregi e difetti, con un pizzico di campanilismo che non guasta. Che Perugia ne esce?
Mah, più che Perugia mi sento una donna del Trasimeno che è un po' diverso. Amo la mia terra, il posto dove vivo e in cui sono nata, ma detesto i comportamenti piccolo borghesi che caratterizzano spesso le piccole città ed, in primis, Perugia. Non trovi ridicolo andare in centro d'estate ed assistere ad una sfilata di D&G? Oppure sciamare di sera in posti assurdi e rumorosi solo perchè fa figo? Per riassumere il perugino medio, in negativo, è il classico vorrei ma non posso che sogna la bmw e non ha mai letto un libro, che sogna le griffe e le compra a rate. Ma per fortuna sopra e sotto la media ce n'è per tutti i gusti!

Parliamo un pò di te. Puoi dirci dova vai a fare l'aperitivo?
Aperitivo "Al Chiosco" da Ilario a S.Feliciano. Il venerdì sera una vera chicca sulle rive del Trasimeno, anche se sconosciuta ai più. Se capito in centro invece mi piace molto il Luna Bar più per l'ambientazione coreografica e musicale che per l'aperitivo in sè.
Silvia, ovvero Phoebe


L'uomo dei tuoi sogni ti invita a cena. In quale ristorante ti deve portare?

Guarda, se è l'uomo dei miei sogni preferisco andare dalla Maria, così risparmiamo che di questi tempi non fa mai male. O anzi, meglio: al Ristoro a Montebuono a mangiare il tegamaccio! Per le occasioni speciali, comunque, il mio posto preferito in assoluto resta la Bottega del vino, un posto magico.

Puoi indicarci un tuo post da leggere assolutamente, al quale sei particolarmente legata o che svela qualcosa di te?

Di sicuro a questo ed a questo. Diciamo che rappresentano entrambi molto del mio stato d'animo attuale. Poi tutti i post che parlano del mio lago o delle mie disavventure rappresentano una parte di me.

Com'è maturato il tuo modo di scrivere aggiornando un blog?

Non so che rispondere, credimi. Ci sono periodi in cui scrivo di continuo, altri in cui ho la testa vuota. Non penso di aver raggiunto una maturità nel rapporto con la mia creatura, comanda sempre e tuttora lei!

Molti blogger di successo hanno pubblicato un libro. E Phoebe? Hai un progetto editoriale? Puoi darci qualche anteprima?

Se mai riuscirò a vincere la mia indolenza, lo farò. Cioè, è certo che lo farò, ma quando me lo sentirò, quando avrò messo ordine nella mia vita. Per ora parenti e amici mi tartassano chiedendomi notizie sulle mie attività editoriali, ma io mi celo nel no comment... Certo, di idee che mi frullano in testa ce ne sono...

Che caratteristiche deve avere per te un blogger di successo?

Proprio non lo so, infatti me lo chiedo spesso. Come si fa?

Quali sono i primi blog che leggi durante la giornata? E tra i blog scritti da perugini, hai il piacere di segnalarcene qualcuno, a parte il tuo ovviamente?
Il primo è il Daveblog, divertente e dissacrante. Poi mi piace molto Il nuovo mondo di galatea e tanti altri. Tra i perugini, certamente la mitica Fulvia (www.fulvialeopardi.it).

Grazie del tempo che ci hai concesso, Silvia. E arrivederci ne "La stanza di Phoebe"!