Una galleria energetica per il centro storico

Energy Roof Perugia - © coop himmelb(l)au
Una proposta architettonica che potrebbe cambiare il volto del centro storico di Perugia. Presentata congiuntamente da una commissione del DICA della Facoltà di Ingegneria dell'Università di Perugia con lo studio di architettura Coop Himmelb(l)au di Vienna, vorrebbe creare un nuovo percorso di recupero storico nel centro di Perugia, affiancando al progetto un elemento architettonico unico e innovativo, una galleria vetrata per la creazione di energia a fonte mista solare ed eolica.

La galleria energetica, firmata dall'architetto designer Wolf D. Prix, si vorrebbe affermare come un nuovo simbolo per la città di Perugia. Si tratta di una proposta innovativa in quanto colloca un impianto di produzione di energia rinnovabile in un contesto architettonico storico - un'Architettura del Nuovo Millennio, secondo il concetto definito dal guru Jeremy Rifkin, già a Perugia ad illustrare le sue idee nel 2008 - ma l'impatto ambientale da una punto di vista paesistico è elevato. La struttura pensata da Wolf D. Prix è una galleria di 84 metri per 16 di larghezza, poggiata come un grande tripode su via Mazzini, sovrastato da un tetto sviluppato su 3 livelli: un livello più basso puramente estetico, in vetro, un livello intermedio di struttura, per sostenere il soppalco, ed un livello destinato alla collocazione di un impianto fotovoltaico e di 5 turbine eoliche.

Galleria energetica - © coop himmelb(l)au

Un sistema computerizzato provvederà alla regolazione delle cellule fotovoltaiche in un processo di ottimizzazione che porterà la struttura a divenire una piccola centrale energetica "verde" con una capacità di produzione di 100 KwP (ovvero in un massimo, secondo condizioni atmosferiche ideali di 100 Kilowatt, per un totale annuo stimato in 100 MWh, pari al consumo di 30 famiglie). Per quanto riguarda le pale eoliche, che solitamente vengono installate in zone di ampio respiro e non all'interno di strutture architettoniche, attiverebbero 5 turbine che non sarebbero comunque silenziose e che produrrebbero costantemente delle vibrazioni. Per attutire questo impatto, e quello di eventuali terremoti data la sismicità della regione, l'intera struttura poggerebbe su delle barre di tensione poggiate lungo viale Mazzini, in corrispondenza con l'ingresso alla ex Chiesa e Borsa Merci di Santa Maria del Popolo, disegnata nel XVI secolo dall'Architetto Galeazzo Alessi. La galleria vetrata d'estate fungerebbe anche da parasole e da climatizzatore, visto che diffonderebbe aria fredda.

La galleria energetica sarebbe quindi il punto di congiunzione tra Corso Vannucci ed il nuovo percorso sotterraneo che unirà Piazza Matteotti al Pincetto, punto di arrivo in Centro Storico del Minimetrò, il sistema di metropolitana leggera di Perugia. Sappiamo che sotto Piazza Matteotti, proprio in corrispondenza del Palazzo delle Poste, si trovavano le mura etrusche di Perugia, e merito di questa ricerca è anche quello di aver stabilito il perimetro delle antiche mura, grazie all’uso di strumentazioni tecnologicamente avanzate quali il laser scanner e il georadar.

Galleria archeologia ipogea sotto al Sopramuro
© Dipartimento Ingegneria Ambientale e Civile, Università di Perugia

Il progetto di creazione di una galleria archeologica ipogea del Sopramuro prevede inoltre la creazione di un nuovo sistema meccanizzato e di un nuovo spazio espositivo. Tra i soggetti promotori ci sono la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, la Camera di Commercio di Perugia e la Nova Oberdan Spa. E' stata realizzata una pubblicazione scientifica intorno al progetto, edita da EFFE Fabrizio Fabbri Editore di Perugia. Qui potete scaricare il primo capitolo del volume "Camminare nella Storia".

Questo importante progetto sta facendo parlare di Perugia in tutto il mondo in questi giorni, ma è indubbiamente di un forte impatto sul centro storico. Il recupero di una nuova area sotterranea che andrebbe a riscoprire le sepolte mura etrusche è un'idea fantastica, ma la struttura di eliche e pannelli in via Mazzini è a nostro avviso da ripensare. Non tanto nell'idea quanto nell'estetica e nel contesto, che forse non si evince bene dal rendering ma andrebbe a costruirsi come una protesi del Palazzo delle Poste e di tutta via Mazzini.

Progetto "Camminare nella Storia"
© DICA Università Perugia

E' pur vero che la parte medievale della città è cresciuta nei secoli costruendo nuovo sul vecchio, case su case, archi prospettici che hanno creato delle fantastiche scenari urbani, ma il nuovo è sempre andato a fondersi con l'antico. Il caso della Rocca Paolina, superbamente recuperata anche attraverso i moderni percorsi meccanizzati, è unico nel suo genere e la stessa splendida Ottocentesca Piazza Italia è rinata da una specifica esigenza storica, così come la fortezza rinascimentale per motivi storici aveva inglobato l'antico quartiere medievale dei Baglioni. Una proposta alternativa che ci sentiamo di proporre è quella di accompagnare una riqualificazione dell'area attraverso il percorso sottoerraneo archeologico ad un recupero definitivo del Mercato Coperto, e quindi di ricoprire la nuova struttura del mercato con l'impianto energetico proposto per via Mazzini, fermo restando le diversità strutturali e ambientali del caso. In questa maniera non andremmo a ripensare così profondamente la città vecchia che ha ormai una sua fisionomia che va tutelata, ed allo stesso tempo contribuiremmo ad una crescita del centro storico lungo i suoi confini naturali.